Le Grotte Di Villa Carcina
Ultima modifica 3 maggio 2021
Il territorio di Villa Carcina, ricco di montagne e di boschi, vede la presenza di numerose cavità, tutte di difficile accesso e di sviluppo verticale, la cui visita è da riservare a speleologi esperti.
Conosciute da lungo tempo tali grotte hanno visto fiorire curiosità e leggende.
Partiamo da un'elencazione geografica, basandoci sul Catasto Speleologico della Lombardia (che peraltro non riporta tutte le cavità del territorio):
Conosciute da lungo tempo tali grotte hanno visto fiorire curiosità e leggende.
Partiamo da un'elencazione geografica, basandoci sul Catasto Speleologico della Lombardia (che peraltro non riporta tutte le cavità del territorio):
- il Sor Segàboi (101 Lo), sul monte Palosso, dosso Correcoli, a 860 m di quota;
- il Prefònd Soradùr (55 Lo), detto anche Büs de le Stale Longhe, in loc. Dosso Croce a 710 m di quota;
- il Prefónd de Dòs Crùz (195 Lo) detto anche Büs de la Lömàga, in loc. Dosso Croce a 684 m di quota;
- il Soradùr del Dùzent (433 Lo), sul Mut del Dùzent a 440 m di quota;
- la Grotta sotto il Pianone (820 Lo), a 765 m di quota.
A queste si aggiungono poi il Sor Alever, a Zignone e il Bus de le Grignapole.
E proprio su quest'ultima è fiorita una leggenda, secondo la quale da tale cavità ogni sera uscivano numerosissimi pipistrelli (le “grignapole” appunto) che si trasformavano poi in streghe e stregoni, che assalivano tutti coloro che incontravano. Proseguivano così fino a mattina, quando tornavano ad essere semplici pipistrelli e rientravano nella grotta.
Per maggiori approfondimenti sul tema si veda "Villa Carcina: un paese alle porte della Valtrompia", di Rossana Prestini, 1984, pagg. 283 e seguenti.